Mollata in bagno dopo lo squirt
- Libertine Queen
- 10 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Sto ancora cercando di capirne il motivo.

Buongiorno libertini e bentornati sul nostro blog! Oggi vi racconto una delle mie esperienze più surreali, tragicomiche e allo stesso tempo molto eccitanti che mi siano capitate a un party. Anzi, al nostro party per single più famoso: Royal Single Night.
Incontra coppie fin da subito! Io e mio marito Fausto vi aspettiamo sul nostro sito d'incontri www.community.libertinequeen.com
Sì, avete letto bene: sono stata mollata in bagno dopo aver squirtato. E no, non è una battuta.
Ma andiamo con ordine, perché questa storia merita di essere raccontata tutta, senza filtri, con la leggerezza e l'onestà che da sempre mi contraddistingue.
Il misterioso G: tre volte fantasma
Tutto comincia quattro anni fa, quando si candida al nostro primo party un ragazzo che chiamerò semplicemente G. Foto intrigante, tatuaggi affascinanti, look interessante. Insomma, uno di quelli che ti incuriosisce subito.
Accettiamo la candidatura. Paga. Ma... non si presenta.
Ok, capita.
Seconda occasione: altro party, altro giro. Si ricandida. Lo accettiamo. Paga. Sparisce di nuovo.
Terza volta? Sì, davvero. Stessa storia. Diventa quasi una leggenda interna al team: ma questo esiste davvero?
Royal Single Night: il ritorno del re
Fast forward a oggi. O meglio, al mese scorso, durante la Royal Single Night, il nostro evento dedicato solo ai single open mind.
(Informazione di servizio: no, non accettiamo coppie aperte, solo single, purché abbiano una mente aperta e sappiano che potrebbero trovarsi in contesti spinti. Non è obbligatorio partecipare, ma accettare ciò che accade, sì.)
G riappare. Mi scrive: "Mia, questa volta ci sarò." E io, ironica: "Ma davvero vieni?".Lui: "Sì, lo prometto."
Quasi non ci credo. Poi paga. Lo racconto alla mia amica: "Guarda che G ha pagato."
E la sera del party, si presenta davvero.
L'incontro: più figo delle foto
Sono alla reception, con la lista degli ingressi. Lo vedo e... wow. Fregno vero.
Più grande di quanto sembrasse in foto (ora avrà 40 anni), altissimo, look curato, capelli corti, presenza carismatica. E soprattutto: non un imbambito. Elegante, sicuro, con uno charme pazzesco.
Mi dice il nome. È lui. L'imbarazzo sale (mio), ma anche l'intrigo. Passo la prima parte della serata a cercarlo con lo sguardo, a seguirlo un po'. Non perdo occasione per parlarci.
Parliamo. Mi dice che è un artista. E in quel momento tutto ha senso: lui vive in un altro mondo, in un universo fatto di visioni e istinto.
Non beve, si muove con eleganza, parla con calma. E io inizio a pensare: questo qualcosa succede stasera, lo sento.
Il momento caldo: parole e voglie
Lo cerco, letteralmente. Chiedo a un paio di amici: "Trovate G, lo voglio vedere."
Lo intercetto e gli dico: "Ti cercavo."Andiamo in una stanza dove c'è già una coppia che gioca. Noi ci sediamo sul letto, vicinissimi. Chiacchieriamo per mezz’ora, ma io fatico a concentrarmi.
La tensione sessuale è alle stelle. Non ci baciamo, ma ci sfioriamo. Poi... inizia a leccarmi.
E lo fa bene. Talmente bene che penso: Se lecca così, figuriamoci dopo.
In bagno: squirt e sparizione
Lo porto in bagno. Sì, lo so. Non si fa. Il bagno non si può occupare troppo a lungo, e nemmeno se sei l’organizzatrice. Ma capisco che è la sua prima volta, che vuole privacy.
E succede: mi fa squirtare. Io non squirt con tutti. Anzi, raramente.
Lui è porco con eleganza. Raffinato ma ruvido. Uno di quelli che capisci subito che sa cosa fare. Mi infila le dita in bocca dopo avermi toccata. Io sono su un altro pianeta.
Ma poi sento la fila fuori dal bagno. Dico: "Usciamo, dai."
Il gran finale (anzi no)
Usciamo. Dopo qualche minuto lo perdo di vista. Poi lo rivedo: "Ciao, sto andando via. In realtà stavo per andarmene prima, ma tu mi hai cercato, quindi sono rimasto."
Mi saluta. Io resto così: Ah.
Non che mi senta rifiutata. Ma... un po' spiazzata, sì.
Però penso anche: non era completamente nel suo elemento, forse voleva vivere solo un assaggio. E io non sono qui per forzare nessuno.
Anche questo è libertinaggio: accettare l’altro per ciò che è, non per ciò che vogliamo che sia.
Lezione libertina (e domanda finale)
Raccontarlo così fa un po' strano, lo so. Ma fa parte del mio stile: verità, ironia, sensualità e un pizzico di caos.
Chi mi segue sa che certe disavventure capitano anche a me, nonostante i ruoli, l’esperienza, l’organizzazione. Non è tutto sempre liscio, per nessuno. Ed è proprio questo a renderlo umano.
La domanda finale è: Lo risentiremo, G?O resterà per sempre il principe libertino dei tre pacchi e di uno squirt indimenticabile?
E voi?
Avete mai avuto un’esperienza così assurda, bella, incompiuta? Raccontatemelo nei commenti qui sotto.
Un bacio dalla vostra Regina libertina,
Mia
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