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BDSM a Parigi

Immagine del redattore: Libertine QueenLibertine Queen

Aggiornamento: 15 feb 2021

Una notte nel lato oscuro di Parigi


foto di donna con mani legate
bdsm a Parigi


Quando sei alla ricerca di qualcosa che vada oltre la consuetudine e vorresti solo essere stupito, il più delle volte resti deluso. Ma è sufficiente fare centro una sola volta per esser ripagati dalle delusioni. Parigi, a modo suo, mi ha lasciato qualcosa.

Io e il mio fidanzato appena possiamo facciamo dei weekend fuori porta, possibilmente in qualche città europea. Requisiti fondamentali per la buona riuscita della gita sono: buon cibo e possibilità di divertirsi. Purtroppo l’aspetto culturale viene spesso sacrificato. Del resto se fai le 6.00 del mattino ti sfido poi a girare in lungo e in largo una città. Sono addolorata per i romantici ma qui non leggerete la storia di due innamorati che passeggiano lungo la Senna e nemmeno delle opere straordinarie chiuse nel Museo d’Orsay.


L’aspettativa

Il viaggio a Parigi risale a otto anni fa, da allora sono cambiate parecchie cose nel nostro stile di vita. Eravamo ancora in una fase transitoria legata al mondo del BDSM. Stufi di quello che ci offriva il panorama italiano, abbiamo iniziato a cercare esperienze nuove all’estero. Le aspettative erano alte, eravamo certi che avremmo trovato qualcosa di fantastico nascosto nel buio della città. Lontano dal lusso dello Champs-Elysées, dai profumi delle pasticcerie e dalla folla inconsapevole.

Fatte le dovute ricerche di settore, abbiamo optato per un Club Privè dedicato esclusivamente alle pratiche di BDSM. Le recensioni online sono sempre da interpretare e filtrare ma tutto sommato sono veritiere. Io ad esempio, già nella vita di tutti i giorni non mi fido del parere altrui, figuriamoci delle recensioni scritte da sconosciuti! Però, se per 10 messaggi vedo scritto “posto di merda”, due domande me le faccio.

Le premesse per questo locale invece erano ottime.


Preparativi

Nella giornata di sabato ci siamo dedicati all’ozio, e una crepe alla nutella, proprio per arrivare la sera riposati e carichi di energie. Dopo aver cenato siamo tornati con calma in albergo, l’idea era quella di prepararmi per il locale dato che sarebbe stato impensabile andare fuori a cena vestita da…mezza nuda ecco. Poi invece fuori faceva talmente freddo che comunque non ho avuto il coraggio di uscire agghindata. Ho preferito tenermi il cappotto e abiti normali per poi cambiarmi all’interno del locale. Ancora non immaginavo lo squallore che mi aspettava, altrimenti col cavolo che mi sarei spogliata là dentro.

Prendiamo un taxi e arriviamo in una via semi deserta, buia e senza traccia di locali notturni. Come accade tutte le volte in cui ci sono dei disagi, comincio a spaccare le palle e lamentarmi. Potrete immaginare la gioia del mio fidanzato.


Il locale

Congelati e un po' titubanti, ma comunque speranzosi, arriviamo finalmente all’ingresso. L’uomo losco alla porta è degno di un film gangster, ci guarda con aria sospettosa, ma dopo qualche accertamento ci fa entrare. Mi indicano il ripostiglio dove cambiarmi, che poi era anche la sala fumatori e sarà stata grande 3X3 metri. Potete immaginare il mio umore: seminuda, infreddolita e puzzante di fumo in tempo zero.

Entriamo in quello che sarebbe il vero locale: un buco a due piani con una zona bar minuscola al piano terra, mentre al piano superiore era allestita la sala dei giochi sadomaso. Tutto era immerso in un buio a luci rosse, dettaglio che ha contribuito a rendere l’atmosfera decisamente noir.


donna sola al buio nel fumo

I presenti

Passiamo alle persone: vecchie. Per esser più cortese direi molto in là con gli anni. Le eccezioni eravamo noi e qualche altra ragazza, tra cui ricordo un’orientale ma non di quelle fighe e magre come sottilette, questa era bella in carne e bruttina.

Io indossavo tacchi alti (inevitabili) e dei copri capezzoli glitterati d’oro.

Ricordo di essermi pentita, mi vergognavo e avevo freddo, mi sentivo fuori luogo. C’è da dire che quando parto male con una serata faccio fatica poi a rilassarmi. Nessuno mi piaceva, di conseguenza non avevo voglia di giocare...l’unica cosa che potevo fare era far divertire il mio ragazzo. Ah! Non c’era musica e le persone parlavano sottovoce il che era stranissimo. Abituati in Italia con musica ad alto volume e tutti che urlano, qui sembrava di essere in un confessionale. Senza contare che, essendo in Francia, erano ovviamente tutti francesi e parlavano solo la loro lingua. Non c’erano turisti eccetto noi due. Un uomo ha tentato un approccio dapprima verbale ma quando ha capito che non parlavamo la sua lingua (e lui non parlava inglese) si è chinato sui miei piedi per poterli accarezzare. A quel punto l’ho spostato e l’ho allontanato in malo modo. Poveretto.


L’azione (poca)

Saliamo, mi siedo su di una grossa poltrona, sentivo gli occhi puntati su di me e questo mi ha fatta sentire subito meglio. Ho fatto segno al mio ragazzo di accomodarsi a sculacciare una schiava, avrà avuto 40 anni si reggeva a delle catene appese al soffitto, le gambe divaricate e il culo che sporgeva in fuori. Non si può capire la forza di uno schiaffo finché non lo si riceve. La pelle comincia lentamente a bruciare, a ogni colpo aumenta il dolore, tutta la zona colpita si surriscalda e si arrossa fino a gonfiarsi. Mentre il mio fidanzato si divertiva a sculacciare la francese, io ho lasciato che uno schiavo si avvicinasse a me. Dal principio mi accarezzava i polpacci e le caviglie poi gli ho ordinato di sfilarmi le scarpe e darsi da fare con la lingua. Si è sdraiato e mi ha leccato ogni millimetro dei piedi con cura maniacale. Quando mi sono alzata per andarmene gli ho accarezzato la testa come si fa con i cagnolini obbedienti.


Mi è piaciuta la serata?

No, non ci tornerei. Ma una cosa l’ho apprezzata: il clima del locale. Le persone erano tutte a loro agio, tranquille e naturali. Nessuna forzatura o artificio, come invece ho riscontrato in parecchie serate BDSM italiane. Non era un covo di esibizionisti, era più che altro un posto in cui persone con le stesse inclinazioni sessuali si ritrovavano amichevolmente.

 

E voi siete mai stati a Parigi? Avete provato qualche locale particolare? Nel caso scrivetemi, si sa mai che la prossima avventura a Parigi si riveli più interessante di questa.


Mia

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